Disprassia
La disprassia è un disturbo che riguarda la coordinazione e il movimento e può comportare problemi a livello linguistico, ma può anche influenzare l’apprendimento scolastico. In neurologia si definisce come la difficoltà a compiere gesti coordinati e diretti a un determinato fine. Ad esempio, il paziente può presentare delle difficoltà ad eseguire movimenti fini e complessi, come allacciarsi le stringhe delle scarpe.
La disprassia può essere acquisita (per esempio in seguito ad un danno cerebrale causato da un trauma) o associata ad un ritardo del normale sviluppo neurologico.
È più comune nei maschi rispetto alle femmine e può comportare goffaggine, problemi nell’organizzazione e nella pianificazione del lavoro e nel seguire delle istruzioni.
È spesso associata a problemi di linguaggio, di percezione e di elaborazione del pensiero. Il linguaggio può essere semplificato nella struttura morfo-sintattica ed alterato negli aspetti articolatori e fonologici. Anche la discriminazione acustica è inadeguata e le informazioni apprese vengono utilizzate in maniera stereotipata, con strategie alternative povere e semplici.
Nel bambino disprattico si riscontrano una ridotta capacità di rappresentazione dell’oggetto su cui agire, dell’intera azione e delle sequenze che la compongono, difficoltà di pianificazione, ad avviare i programmi, a prevedere il risultato, a controllare le sequenze e l’intera attività, a verificare e eventualmente correggere il piano d’azione.
Le principali difficoltà possono essere:
- allacciarsi le scarpe;
- abbottonarsi;
- scrivere;
- disegnare;
- copiare;
- assemblare puzzle;
- costruire su copia da modelli assegnati;
- giochi di pazienza;
- costruzioni;
- giocare a palla (lanciare e afferrare);
- fare attività sportive;
- pianificare, produrre o comprendere percorsi;
- lettura del tempo e dell’orologio;
- facile distraibilità;
- scarsa consapevolezza dei pericoli;
- errata lettura delle situazioni sociali che lo circondano;
- ipersensibilità al contatto fisico;
- errate posture e perdita di equilibrio;
- nel linguaggio: difficoltà nel mantenere stabile la sequenza di fonemi, sillabe e parole.